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Capitoli

  1. Capitolo 101 Centouno
  2. Capitolo 102 Centodue
  3. Capitolo 103 Centotre
  4. Capitolo 104 Centoquattro
  5. Capitolo 105 Centocinque
  6. Capitolo 106 Centosei
  7. Capitolo 107 Centosette
  8. Capitolo 108 Centootto
  9. Capitolo 109 Cento e nove
  10. Capitolo 110 Centodieci
  11. Capitolo 111 Centoundici
  12. Capitolo 112 Cento e dodici
  13. Capitolo 113 Centotredici
  14. Capitolo 114 Centoquattordici
  15. Capitolo 115 Centoquindici
  16. Capitolo 116 Centosedici
  17. Capitolo 117 Centosette
  18. Capitolo 118 Centodiciotto
  19. Capitolo 119 Centodiciannove
  20. Capitolo 120 Centoventi
  21. Capitolo 121 Centoventuno
  22. Capitolo 122 Centoventidue
  23. Capitolo 123 Centoventitré
  24. Capitolo 124 Centoventiquattro
  25. Capitolo 125 Centoventicinque
  26. Capitolo 126 Centoventisei
  27. Capitolo 127 Centoventisette
  28. Capitolo 128 Centoventotto
  29. Capitolo 129 Centoventinove
  30. Capitolo 130 Centotrenta
  31. Capitolo 131 Centotrentuno
  32. Capitolo 132 Centotrentadue
  33. Capitolo 133 Centotrentatré
  34. Capitolo 134 Centotrentaquattro
  35. Capitolo 135 Centotrentacinque
  36. Capitolo 136 Centotrentasei
  37. Capitolo 137 Centotrentasette
  38. Capitolo 138 Centotrentotto
  39. Capitolo 139 Centotrentanove
  40. Capitolo 140 Centoquaranta
  41. Capitolo 141 Centoquarantuno
  42. Capitolo 142 Centoquarantadue
  43. Capitolo 143 Centoquarantatré
  44. Capitolo 144 Centoquarantaquattro
  45. Capitolo 145 Centoquarantacinque
  46. Capitolo 146 Centoquarantasei
  47. Capitolo 147 Centoquarantasette
  48. Capitolo 148 Centoquarantotto
  49. Capitolo 149 Centoquarantanove
  50. Capitolo 150 Centocinquanta

Capitolo 65 Sessantacinque

Tornata nella sala da pranzo, Lucianne continuò a sorridere per assicurare a chi le stava intorno che stava bene. Ma solo Xandar e Juan riuscirono a vedere che stava solo mostrando un'aria coraggiosa.

Juan non tirò fuori ciò che sapeva. Né lui né Lucianne si sentivano a loro agio a crollare in pubblico. Sperava di collegarla mentalmente più tardi quella sera, lontano dalla folla, solo per assicurarsi che stesse bene. Lucianne era ben consapevole che la sua figura da fratello la vedeva attraverso. E perché non avrebbe dovuto? La conosceva da sempre.

Xandar notò che la sua compagna stava evitando il suo sguardo e quando le prese la mano, le sue dita non risposero come avrebbero fatto normalmente. Il suo animale che piagnucolava costantemente voleva che la sua parte umana la tenesse e le parlasse, per continuare a rassicurarla del suo amore per lei. Ma la sua parte umana sentiva che i suoi sfoghi incontrollati quella sera avevano fatto passare abbastanza a Lucianne e decise di non menzionare la questione finché Xandar non l'avesse riaccompagnata in camera.

Tornarono all'hotel in silenzio. Xandar stava accarezzando la vita di Lucianne con il pollice con movimenti lenti, osservando il viso stanco della sua compagna mentre si perdeva nei suoi pensieri. Quando giunsero alla sua porta, la tirò in un bacio appassionato. Poi, guardò in profondità nei suoi occhi neri e chiese: "Posso dormire sul tuo divano stanotte?"

Il dubbio che aveva cercato di mascherare per tutta la notte emerse. Distolse lo sguardo dal suo mentre diceva con voce dolce ed esausta: "Xandar, sono davvero stanca. Voglio solo stare da sola stasera".

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