Capitolo 63
Carlo
Ero un fottuto bugiardo.
Non avevo idea di cosa diavolo mi stessi cacciando in testa quando ho iniziato, ma l'avevo detto e dovevo sostenerlo. Il crescente legame che sentivo verso Grace stava diventando sempre più difficile da ignorare. La sua presenza si era insinuata nel tessuto dei miei pensieri e il suo profumo indugiava in ogni angolo della mia mente. Per quanto cercassi di negarlo, ero innegabilmente attratto da lei, un'attrazione magnetica che sfidava la ragione.
Quel bacio fu come scintille su un accendino o benzina su una fiamma già ardente.
Ma l'idea stessa di soccombere ai miei desideri era un'arma a doppio taglio. Da un lato, il pensiero di essere vicino a Grace, di tenerla stretta e sentire le sue labbra contro le mie, di immergermi nel suo corpo fino a farla diventare rauca per le urla di piacere, era una fantasia allettante che si svolgeva nella mia mente. Dall'altro lato, non potevo ignorare le complesse complessità della nostra situazione: il suo recente divorzio, la sua angoscia e quella dannata promessa.