Capitolo 353
Adornare
La luce del sole, pallida ed esitante, si insinuò attraverso le tende, svegliandomi dal sonno. Non avevo sognato, ma non avrei definito un sonno facile. Il calore rendeva difficile aprire gli occhi, ancorandomi al sonno, ma quando Charles si mosse, non potei farci niente. L'odore del sangue era molto più debole, ormai quasi scomparso. Qualcosa ronzava. Si girò e scivolò fuori dal letto. Aggrottai la fronte, socchiudendo ulteriormente gli occhi. Che ore erano? Si stirò e si portò il telefono all'orecchio.
"Cosa è successo?" chiese, allontanandosi dal letto. Si diresse a piedi nudi verso il balcone, e le assi del pavimento scricchiolarono mentre si muoveva. La sua voce era un basso mormorio. Non aprì completamente le tende. Aprì la porta e scivolò fuori, senza chiuderla dietro di sé. Parlava così piano che non riuscivo a capire molto di quello che stava dicendo, ma perché era uscito? Probabilmente pensava solo che stessi dormendo.
Ripensai a quando Devin riceveva chiamate a orari casuali. Semplicemente usciva dalla stanza. Non faceva molto per stare zitto, ma se non fossi stata già sveglia, non so se mi sarei svegliata con Charles che si alzava dal letto.
Mi spostai nel letto, avvicinando il suo cuscino e sforzando l'udito. Non riuscivo a distinguere le parole, ma il suo tono era basso e cauto, autorevole. Doveva parlare con un Lycan Enforcer. La mia mente saltò immediatamente al branco di Duncan. Era successo qualcosa dopo la consegna? Forse stavano tornando indietro. Mi sedetti, cercando di sentire di più, ma la conversazione finì poco dopo. Charles emise un ringhio frustrato. Passarono altri pochi istanti prima che scivolasse di nuovo nella stanza. I suoi lineamenti non erano scolpiti dalla cupa serietà che mi aspettavo. Invece, una frustrazione latente rese la sua espressione dura e scura. Si passò una mano tra i capelli; il gesto fu seguito da un basso ringhio che gli rimbombò nel petto.