Capitolo 279
Adornare
Mi sono svegliato in un letto, e non era un letto che conoscevo. L'odore della stanza era diverso. Era come essere avvolto nel caldo abbraccio legnoso di una foresta. Sentivo l'odore di pino e di terra fresca e fredda. Mi sono seduto intontito, avvolto in una coperta morbida e pesante che sembrava appesantirmi nel modo più confortante. La consistenza era diversa dalla mia solita biancheria da letto, e un senso di disorientamento mi ha travolto.
Mentre sbattevo le palpebre per scacciare il sonno dagli occhi e riprendere i sensi, notai il crepitio basso e attutito di un fuoco lì vicino. Mi guardai intorno e mi resi conto che ero in una baita piuttosto sontuosa, in netto contrasto con l'architettura moderna della mia casa. La baita sembrava un rifugio accogliente nel mezzo di un paese delle meraviglie invernale. Un'intera parete di finestre dal pavimento al soffitto nel soggiorno offriva una vista mozzafiato su un lago ghiacciato, la cui superficie era una lastra di ghiaccio scintillante e, oltre, una fitta foresta innevata. C'era una chaise longue fuori, vicino a un braciere che illuminava la notte.
Lentamente, mi sbrogliai dalla coperta, il materiale ricco mi scivolò dalle spalle, e attraversai la stanza per vedere la fonte del calore. Charles era lì, che si occupava di un fuoco scoppiettante che proiettava ombre danzanti attraverso la stanza. La sua ampia figura si stagliava contro le fiamme.
Rimasi lì per un momento, a contemplare l'affascinante gioco di luci e ombre sui suoi lineamenti. Era rudemente bello, e c'era qualcosa di poetico nel fatto che attizzasse un fuoco nel cuore di una baita isolata, ancora vestito come se fosse uscito da un ufficio. Si voltò a guardarmi, i suoi occhi si fissarono nei miei, e un sorriso caldo e accogliente si diffuse sul suo viso.