Capitolo 247
Adornare
La sua voce echeggiava per la città, risuonandomi nelle orecchie. L'intera città avrebbe ascoltato, nascondendosi in qualsiasi rifugio antiaereo possibile. Mentre ero in piedi sul podio, non riuscivo a scrollarmi di dosso l'opprimente sensazione di terrore che mi opprimeva. L'importanza di quel momento era schiacciante e sapevo che ogni parola che pronunciavo era un'arma a doppio taglio. Dovevo guadagnare tempo con qualsiasi trucco potessi escogitare e, lo ammetto, non ne avevo nessuno.
Presi un respiro profondo, ripensando al discorso che Eason aveva abbozzato a metà e a tutti i suoi appunti.