Capitolo 68
In quell'istante il suo cuore si riempì di un'immensa vessazione, e i suoi occhi arrossati traboccarono di malevolenza. Deve essere quella stronza di Nicole! Deve essere lei! Deve aver pianificato tutto questo! Diavolo, mi ha quasi trascinato nel fango! Queenie tremava di rabbia, ma non riusciva a dire una parola.
Nel frattempo, visto che il dramma era finito, i giornalisti, bramando di più, si affrettarono a interrogare.
"Signorina Anderson, in quanto fidanzata del presidente Gardner, perché è qui? C'è una relazione segreta tra lei e il signor Mann?"
"Sì, signorina Anderson. Trascorrere del tempo in una stanza con un uomo da solo e con i vestiti slacciati. Hai rotto con il presidente Gardner o stai facendo il doppio gioco?"
Quei commenti insensibili dei giornalisti sembravano aghi che le penetravano nella pelle. Nonostante la rabbia, si morse le labbra e mantenne la sua facciata addolorata. Guardò i giornalisti con una faccia che urlava di pietà. Perciò alzò la mano per asciugarsi le lacrime e parlò come se fosse una vittima, balbettando: "Non lo so neanche io. Sono stata drogata e portata qui... E quando sono tornata in me, le cose erano già successe... Wah" …" Dopo aver espresso la sua affermazione, abbassò la testa e piagnucolò tra le braccia di sua madre, il tutto comportandosi come una bambina innocente e incapace.