Capitolo 1048 La scomparsa di Marina
In un'auto nera, Marina si inginocchiò sul morbido tappeto, tremante e spettinata. La cenere cadde sul suo corpo mentre qualcuno le spense una sigaretta, trattandola come se fosse un posacenere.
Marina strinse i denti, con gli occhi spalancati per lo stupore, ma non osava gridare dal dolore.
Una voce profonda squarciò il silenzio dell'auto. "Sembra che ti abbia sopravvalutato. Pensavo che almeno potessi fare un'ammaccatura a Marco, ma non solo ne è uscito indenne, ma ne ha addirittura tratto beneficio", disse l'uomo, con tono deluso. "Dato che ti ho usato, ora devo ripulire questo pasticcio. Cosa dovrei fare con te?"