Capitolo 47
Negli ultimi giorni Anna continuava a sentire pronunciare il nome di Olivia. La città estiva è sempre stata così piccola? Com'è possibile che l'abbiamo incontrata anche alle elementari?
" Giusto. Non hai visto quel suo atteggiamento; era eccezionalmente arrogante! Mi ha addirittura buttato fuori! Anche adesso mi fa ancora male il braccio”. Florence si strofinò il braccio, arricciando le labbra con tutta la sua forza.
Quando Anna lo sentì, rimase per un momento sbalordita. In seguito, gli ingranaggi nella sua mente girarono velocemente, e lei fece finta di correre a Firenze preoccupata. «Ha osato picchiarti? Dove sei stato ferito?" Mentre parlava, si accovacciò davanti a lei. "Fammi vedere; è serio?"
Florence sorrise immediatamente e le prese la mano. "Sto bene. Stamattina era un po' gonfio, ma ci ho spalmato sopra un po' di olio medicinale. Non preoccuparti; va bene adesso."
Poi Anna si sedette su un'altra sedia. “Mamma, non affrontarla direttamente la prossima volta. Lascia che dica quello che vuole dire. Non sei più giovane; la tua salute è più importante.”