Capitolo 173
Le mie guance si arrossarono fino a raggiungere una tonalità impossibile quasi immediatamente. Avevo già sentito quella durezza prima, quando giocavamo a badminton, e prima ancora, il giorno in cui avevo sbattuto la testa nel suo appartamento.
Solo che questa volta era diverso. Questa volta, quasi come se stesse intuendo che potevo sentirlo, spinse delicatamente i fianchi contro la mia gamba, permettendomi di sentire la sua considerevole lunghezza.
"E-Edwin," ripetei con voce leggermente tremante. "..."