Capitolo 18
Avrei voluto dire di essermi svegliato prima di precipitare verso la morte, ma non l'ho fatto. Sono rimasto sveglio, se così si può chiamare, per tutta la terribile caduta libera.
Caddi in aria, la gravità mi tirava giù senza pietà. Le stelle mi danzavano intorno agli occhi mentre mi capovolgevo, i miei occhi si spalancavano mentre guardavo l'immensità dell'oceano avvicinarsi sempre di più. Paura e nausea mi turbinavano nelle viscere, tutto il corpo formicolava per quella sensazione di "caduta libera", quella in cui lo stomaco sussulta e si incastra dove non dovrebbe essere. La sensazione che provi sulle montagne russe quando sfrecci giù per un pendio ripido, il punto in cui tutti alzano le mani e urlano.
Ho sempre odiato le montagne russe, non sopportavo il modo in cui ti attorcigliavano lo stomaco, o il modo in cui il vento ti colpiva fino a farti perdere i sensi. Avrei barattato questo con un milione di giri sulle montagne russe.