Capitolo 35
Giacobbe
Astra scomparve con la stessa rapidità con cui era apparsa, lasciando un silenzio intenso nella cabina. Volevo girarmi e guardare Scar, ma i miei piedi rimasero piantati a terra. Il mio cazzo era ancora estremamente duro e affamato. Le mie palle erano pesanti e sul punto di esplodere anche se non sarebbe successo. Cosa pensa di me adesso?
Ho pensato, scegliendo di chinare la testa invece di sbatterla contro il muro di legno. I miei muscoli si sono irrigiditi quando il letto ha scricchiolato, i suoi passi leggeri risuonavano mentre si avvicinava a me. Ho serrato i denti, maledicendo il mio cazzo per non aver lasciato uscire la mia essenza in tempo. Ho guardato tra le mie gambe, la mia virilità sporgeva, bisognosa. Come potevo accettare il fatto che non avevo altra scelta se non quella di essere marchiata?