Capitolo 7 Forse dovrei lavorare sulle mie capacità di recitazione
Proprio quando Leah stava per toccare terra, la mano di Corrine scattò e le afferrò il braccio in una stretta ferrea.
Leah si voltò verso di lei, sorpresa dall'intervento inaspettato.
Corrine si avvicinò, le sue parole sussurrate avevano un tono glaciale che fece venire i brividi lungo la schiena di Leah. "Se hai intenzione di fare una performance, almeno falla convincente. Se hai difficoltà con il ruolo, sarò felice di aiutarti."
Un lampo di terrore attraversò il volto di Leah quando incontrò lo sguardo di Corrine, i cui occhi brillavano di un intento pericoloso.
Davanti a loro si estendeva il terreno dell'ospedale, punteggiato da rocce decorative che esaltavano l'ambiente naturale.
Corrine osservò la scena con calcolata precisione, pienamente consapevole di ciò che attendeva Leah laggiù. Senza esitazione, lasciò la presa.
Il suono atroce dell'impatto riecheggiò quando la fronte di Leah colpì la superficie implacabile di una roccia.
Una rabbiosa cicatrice rossa le si formò immediatamente sulla pelle, accentuando l'immagine di vulnerabilità che aveva costruito con cura.
La sequenza si svolse con tale rapidità che né Leah né Bruce ebbero il tempo di elaborare ciò che era accaduto.
La voce di Bruce tagliò le conseguenze, carica di rabbia. "Corrine, capisci cosa hai appena fatto?"
Una maschera di indifferenza calò sul volto di Corrine mentre scrollava le spalle. "Mi scuso... non è stato intenzionale."
"Tu!" Le parole di Bruce vacillarono mentre scrutava il suo viso impassibile alla ricerca di qualsiasi traccia di rimorso.
Il sopracciglio di Corrine si inarcò elegantemente, le sue labbra si curvarono in un sorriso beffardo. "Non mi credi? È interessante che le affermazioni di Leah sugli incidenti meritino la tua fiducia, mentre le mie no. Forse dovrei lavorare sulle mie capacità di recitazione?"
Le dita di Leah esplorarono con cautela la palpitante ferita sulla sua fronte, e ogni tocco le trasmetteva ondate di dolore attraverso il cranio.
L'odio le ardeva negli occhi mentre fissava Corrine, con la mascella serrata contro l'impulso di reagire.
Per una persona il cui sostentamento nel mondo dello spettacolo dipendeva dal suo aspetto, questo attacco la colpiva nel profondo.
La spietatezza di Corrine l'aveva colta completamente di sorpresa.
Ignorando lo sguardo velenoso di Leah, la voce di Corrine grondava sarcasmo. "Considera questo consiglio amichevole, Leah: mantieni le distanze in futuro. La prossima volta non finirà con un semplice graffio."
Bruce fece un passo avanti, posizionandosi come uno scudo tra le donne, i suoi occhi irradiavano minaccia a Corrine. "Stai diventando irrazionale, Corrine!"
"Dato che hai riconosciuto la mia irrazionalità, forse dovreste entrambi mantenere le distanze", ribatté Corrine, con un sorrisetto sempre più profondo. "Non ho né il tempo né la pazienza per le cose che disprezzo. Ciò che offende i miei occhi, lo elimino dalla mia vista".
L'espressione di Bruce si oscurò ulteriormente, i suoi pugni si serrarono lungo i fianchi. "Dirigete la vostra rabbia verso di me, se dovete. Lasciate Leah fuori da questo!"
"Litigare per spazzatura senza valore?" Il disprezzo traspariva dalle parole di Corrine mentre lo guardava. "Sovrastimi davvero la tua importanza."
Il cipiglio di Bruce si fece più profondo, fino a diventare uno sguardo di avvertimento. "Odiatemi quanto volete, ma non vi permetterò di fare del male a Leah."
Si chinò per prendere Leah tra le braccia, lanciando un'ultima occhiata furiosa a Corrine prima di andarsene.
Mentre le loro figure si allontanavano, le lacrime che Corrine aveva represso cominciarono a affiorare.
Tre anni di dedizione si erano sgretolati in polvere. Aveva sacrificato i suoi legami familiari solo per ritrovarsi ad aggrapparsi al vuoto.
Eppure, da quando aveva deciso di porre fine a tutto, tornare indietro non era più stata un'opzione.
Chiuse gli occhi nel tentativo di contenere le emozioni, ma le lacrime le sgorgarono comunque, rigandole le guance come un silenzioso addio a un amore che un tempo aveva accarezzato con tanto orgoglio.
"Stai bene?" Una voce profonda e magnetica si materializzò accanto a lei.