Cap. 74: Alex alla riscossa!
(POV di April)
Mi stava facendo sedere su un tronco caduto quando parlò piano. "April, mi dispiace per tutto questo. Troverò un modo per aiutarti. Te lo prometto." E gli ho creduto. Non so perché, ma l'ho fatto. Aspetta. Gli ho creduto. Capivo che non stava mentendo. I miei poteri stanno tornando? Forse posso scappare. Ma no. Riuscivo a malapena a stare in piedi in quel momento, quindi scappare non era un'opzione. Ma l'aria fresca stava aiutando. Sentivo Raine agitarsi di nuovo e FINALMENTE, quando ho pensato di allungare la mano e afferrare il polso del ragazzo, la mia mano ha obbedito. Avevo lacrime di gioia negli occhi quando gli ho afferrato debolmente la mano e sono riuscita a sussurrare in modo coerente. "Sta arrivando." Esprimere un semplice pensiero è stato così dannatamente bello. "Chi è?", ha chiesto il ragazzo, confuso. "Un...Alpha Alex." Deve essere stato in grado di vedere la mia difficoltà a parlare, quindi ha annuito. Penso che pensasse che stessi solo pensando con desiderio, quindi ho cercato di stringere la presa sul suo polso. Non so se ha funzionato, ma almeno mi stava prestando attenzione. " Non puoi combattere. Ti proteggerò... se... tu p...prot...proteggi m..me. D..accordo?" Si accigliò un po', ma mentre rifletteva sulle mie parole annuì. "Affare fatto". Gli sorrisi e lui ricambiò il sorriso prima che qualcosa dentro di lui catturasse la sua attenzione. "Dobbiamo tornare dentro. Cercherò di portarti via dal gruppo. Un posto più sicuro per quando arriverà Alpha. Dovrai comportarti come se fossi ancora fuori di te e malato, altrimenti ti darà di nuovo la dose". Ho solo annuito. Non posso nemmeno iniziare a dirti quanto fossi felice di aver trovato aiuto.
"Il mio è Dylan, a proposito". Ho annuito di nuovo mentre mi prendeva in braccio e mi riportava dentro. Ho appoggiato la testa sulla sua spalla e ho chiuso gli occhi. "Perché ci hai messo così tanto, ragazzo?" ringhiò Henry. "Ho dovuto aspettare per essere sicuro che non avrebbe vomitato, vero?" La voce di Dylan aveva un tono sarcastico quando rispose a Henry. Ebbi la sensazione che Dylan avesse avuto un'educazione davvero dura. Perfino la mia mente annebbiata riusciva a registrare che c'era odio nella sua voce in quel momento. "Non usare quel tono con me, ragazzo. Mettila sul divano e vattene." "Con tutto il rispetto, signore... Deve sdraiarsi. E il posto migliore per farlo è il letto. Per quanto sporco e polveroso sia, almeno è vicino al bagno dove può vomitare nel water." Dylan era fermo ora, in attesa, credo. Emisi un piccolo gemito mentre il mio stomaco si rivoltava come se stessi per vomitare. Immagino di essere diventato verde o pallido perché il silenzio che era calato tra Henry e Dylan fu improvvisamente rotto da Henry che aveva fretta di liberarsi di me all'improvviso. "Bene! Ma resta con lei e se vomita da qualche parte tranne che nel fottuto water, tu pulisci tutto!" "Come vuoi!" Dylan aveva ricominciato a muoversi mentre diceva questo e in poco tempo mi stava sdraiando sul letto che aveva detto essere lì. Puzzava terribilmente, ma d'altronde lo puzzavo anch'io.
(Punto di vista di Alex)
Mentre correvo, la ascoltavo, così ho sentito la conversazione che aveva avuto con quel tizio, Dylan. Ero sollevato che ora ci fosse qualcuno a vegliare su di lei, ma lui sarebbe stato l'unico a essere risparmiato quando fossi arrivato. Era solo questione di pochi minuti dopo, quando sono entrato a tutta velocità dalla porta principale e con mio profondo sollievo... si è scatenato l'inferno.