Cap. 38: Per favore, non aver paura di me
(Punto di vista di aprile)
Quasi due ore dopo...
Mi sono svegliato con il suono di una discussione "silenziosa". Non sono sicuro di cosa i ragazzi pensassero che significasse la parola silenzioso, ma sono abbastanza sicuro che non fosse questo. Mio padre e Alex continuavano a zittire tutti mentre i ragazzi e zio Wyatt discutevano animatamente su cosa fosse successo. "Sappiamo cosa abbiamo visto, Alpha." Quella era la voce di Austin, credo. "Non è possibile che si sia fatta questo da sola." "Sei sicuro che voi ragazzi non stavate solo giocando e che lei si sia fatta male?" Wow. Non riesco a credere che ci sia andato. A quanto pare, nemmeno Conner e Austin ci sono riusciti. Hanno addirittura alzato la voce con lui. "COSA?! NO!!" Hanno urlato all'unisono. Alla fine ho aperto gli occhi e la prima cosa che ho visto è stato un paio di splendidi occhi verdi che mi guardavano dall'alto. C'erano piccole rughe ai bordi dei suoi occhi che mi hanno detto che stava sorridendo ancora prima che il mio sguardo cadesse sulle sue morbide labbra. "Ehi, bellezza." "Ehi, bello." Okay, ero io? Perché la mia voce sembrava tutta roca? "Ehi, principessa. Cerca di non sforzare troppo la voce. Il dottore dice che hai sforzato le corde vocali con tutte le urla che hai fatto." Tutto quello che potevo fare era annuire al suo commento e sospirare piano.
Feci un gesto di scrittura con la mano e la cosa successiva che seppi fu che mi vennero dati un blocco giallo e una penna. Quando seguii la mano lungo il lungo braccio muscoloso, rimasi sorpreso nel vedere Jake sorridermi. "Questo è quello che vuoi, cugino?" Annuii e basta. Presi il blocco e la penna e proprio mentre mi preparavo a scrivere sentii la voce di Conner. "Cos... cos'è quel c... ca... c'è?!" Alzai lo sguardo e lo vidi che indicava proprio me e sbattei le palpebre per la sorpresa. Pensai che si riferisse a me e non riuscii a trattenermi. Scoppiai a piangere pensando che pensasse che fossi un IT, un mostro, una cosa. Ma ciò che mi faceva più male era la paura che vedevo nei suoi occhi.
"COME FAI, CONNER! ORA L'HAI FATTA PIANGERE!" Alex mi prese tra le sue braccia mentre lanciava un'occhiata furibonda al suo amico. "Sì, Con. Davvero. Rilassati. Sono sicuro che c'è una spiegazione perfettamente ragionevole per tutto questo, amico. Far piangere April non servirà a niente." Jake lo rimproverò. "April, mi dispiace! Non volevo farti piangere." Sembrava pentito e quando osai sbirciarlo dal comfort delle braccia di Alex, potei vedere un misto di rimorso e rammarico nei suoi occhi verde nocciola. Sapevo che era dispiaciuto. Aprii le braccia per un abbraccio per mostrargli che lo perdonavo, ma lui non si mosse. Rimase lì fermo. E iniziai a piangere un po' più forte. "Ehi, va tutto bene, tesoro. Conner è un idiota. Uno adorabile, ma pur sempre un idiota. Quindi non lasciarti influenzare, okay?" Annuii e tirai su col naso mentre mi allontanavo da Alex e gli rivolsi un leggero sorriso. Non riuscii a guardare di nuovo Conner, però.