Capitolo 343

Nina

Io e i miei amici sedevamo attorno al fuoco, ascoltando in silenzio lo scoppiettio dei ceppi e i suoni della foresta attorno a noi. Era così buio pesto che non riuscivamo a vedere niente oltre il fioco chiarore arancione proiettato dal primo. Tutto il resto oltre quello non era altro che oscurità, nonostante la luna fosse piena nel cielo. Non aveva senso; doveva esserci stato un qualche tipo di incantesimo su questa foresta, come se qualcuno stesse cercando di rallentarci o farci perdere.

Eravamo tutti esausti, ma nessuno di noi si sentiva abbastanza al sicuro da dormire. Ogni tanto, sentivamo uno strano suono nella foresta e saltavamo tutti su per la paura, illuminando freneticamente l'oscurità con le nostre torce solo per scoprire che non c'era niente. Sembrava che ci stessero giocando degli scherzi. Forse, se ci fossimo fatti ingannare abbastanza volte da pensare che i suoni che sentivamo fossero tutti nella nostra testa, qualcuno ci avrebbe teso un'imboscata dalle ombre. Era come il bambino che gridava al lupo.