Capitolo 26
Il punto di vista di Caleb
Sentire Daphne chiedersi ancora se fossimo amiche mi ha fatto venire voglia di dimostrarglielo in tutti i modi sbagliati. Non avevo mai pensato che le cose andassero così lontano, ma mi sono perso nel momento in cui si è premuta contro di me. Ho cercato di essere gentile, baciandola dolcemente, cercando di non affrettare il momento. Potevo sentire la sua eccitazione. Ho sentito il suo respiro accelerare e ho potuto sentire i suoi capezzoli indurirsi come sassolini contro il mio petto. Le ho dato l'opportunità di fermarsi quando l'ho girata sopra di me. Con mia sorpresa le mie azioni l'hanno resa più audace e ha premuto le sue dolci e delicate pieghe contro di me. Il mio lupo ululò di piacere ai suoi gemiti, compiaciuto della sua eccitazione e dell'umidità. Daphne indossava solo mutandine e una maglietta, quindi potevo sentire quanto fosse bagnato il suo fiore attraverso i miei pantaloncini da basket. Vedendo il dolore sul suo viso, sapendo che aveva bisogno di trovare sfogo, ho fatto l'unica cosa che mi è venuta in mente che l'avrebbe fatta cadere oltre il limite senza farla odiare me.
La verità è che volevo spogliare la mia compagna dei suoi vestiti e togliermi i pantaloncini e completare l'accoppiamento. Volevo spingere in profondità dentro di lei, sigillando il branco tra noi. Una parte più razionale del mio cervello capì che non potevo farle una cosa del genere. Anche se in quel momento poteva desiderarlo, in seguito avrebbe potuto pentirsene. Non voglio mai che si penta di essere stata con me, né voglio che la nostra prima volta insieme sia una frenesia affrettata perché le nostre emozioni erano fuori controllo. Così invece ho messo da parte il mio desiderio e mi sono concentrato solo sul darle piacere.