Capitolo 22 Ha chiamato il nome di Colton
La stanza era avvolta nell'oscurità e delle pesanti tende bloccavano ogni traccia di luce delle stelle esterne, immergendo la camera da letto in un vuoto nero come l'inchiostro.
C'era un silenzio tale che Thea riusciva a sentire distintamente ogni respiro dell'uomo, ogni sua espirazione portava con sé un leggero odore di tabacco, un odore simile a quello di Colton.
Il solo pensiero di lui provocò una fitta acuta al cuore di Thea, mentre i suoi occhi si riempivano lentamente di lacrime.
La tensione nella stanza divenne palpabile e un freddo improvviso la afferrò. L'uomo allungò la mano, rubandole abilmente il calore della trapunta. Quando aprì gli occhi nella penombra, delle mani forti la girarono sul letto e il suo mondo si oscurò di nuovo quando le loro labbra si incontrarono.
"No!" gridò Thea terrorizzata, dimenandosi nel panico. Ma la presa dell'uomo era inflessibile, il suo pigiama era strappato a pezzi e le sue intenzioni si fecero più forti.