Capitolo 37 Non posso sfuggire al suo controllo
Arlene guardò l'uomo seduto al centro, che attirò immediatamente la sua attenzione. Il suo bel viso e il suo temperamento indisciplinato le fecero incurvare le labbra rosse in un sorriso affascinante. "Signore, mi sta cercando?", chiese. Mentre parlava, le sue belle braccia si aggrapparono al braccio di lui.
"Signorina Arlene Woodsen?" La sua voce era così fredda che Arlene si sentì come gelare per un momento. Le sue sopracciglia si aggrottarono, chiedendosi come facesse quell'uomo a conoscere il suo vero nome. Aveva sempre usato il nome Lene ovunque. Anche quando era andata all'estero e poi era tornata, aveva usato lo stesso nome. Se quell'uomo sapeva chi era, significava che aveva fatto delle indagini su di lei. Ma lei non voleva confermargli la sua vera identità.
"Signore, mi chiamo Lene". Lei sorrise in modo seducente e si chinò verso di lui.