Capitolo 97 Il mio servitore
In un gesto inaspettato, Marcus estese un invito a Millie per un pasto condiviso. Lei sollevò le sue delicate labbra in un'increspatura pensierosa, perplessa per l'inspiegabile gentilezza che Marcus sembrava mostrare. Eppure la possibilità di accettare l'invito era inesistente.
"Temo che tu debba cenare da sola. Attualmente è il mio orario di lavoro e, in quanto cameriera, non posso accompagnarti." Millie si massaggiò delicatamente le dita sottili mentre parlava.
In precedenza, all'interno della stanza privata, aveva notato che Marcus aveva appena toccato il cibo.
"Non c'è bisogno di usare il tuo impiego come scusa. Alzati, unisciti a me!" Lo sguardo di Marcus cadde sull'abbigliamento da servizio di Millie; il suo fastidio era tangibile. Lo irritava che sua moglie fosse lì, a servire gli altri.
"E perché, di grazia, dovrei alzarmi? Se hai fame, vieni con me laggiù." I lineamenti di Millie erano arrossati da un calore indignato.