Capitolo 355 Una tempesta
Nelle ombre di un seminterrato scarsamente illuminato, un gruppo di uomini mascherati sedeva attorno a un pesante tavolo di legno pieno di armi e progetti. L'aria era densa di tensione e di un leggero odore di petrolio e sudore. Su una parete era appesa un'enorme mappa di New York City. Un luogo particolare era contrassegnato con un cerchio rosso brillante e c'era una data scarabocchiata accanto in modo sinistro. Era il punto focale del loro piano sinistro.
"Comandante, siamo tutti pronti per il nostro obiettivo", annunciò uno degli uomini mascherati, con una voce bassa e fredda che non tradiva l'ansia che tutti stavano affrontando.
Un altro uomo si sporse in avanti e disse: "Faremo saltare in aria la città in modo che il governo possa sentirci. Siamo stati repressi, le nostre voci sono state messe a tacere per troppo tempo. Questa esplosione non distruggerà solo un edificio, ma invierà onde d'urto in tutto il mondo. Il mondo intero dovrà ascoltare le nostre grida di giustizia!" Il comandante, una figura alta avvolta in abiti scuri, esaminò i suoi soldati con feroce intensità. "Faremo tremare di paura il governo! Questo è il nostro momento di sollevarci e reclamare ciò che ci è stato portato via!"