Capitolo 19 17 ottobre

L'aria fuori è un po' fredda. Ultimamente il meteo è stato ingannevole. La mattina non sopportavo il caldo, ora è gelido. In certi giorni è il contrario. I miei denti battono silenziosamente, mi stringo le braccia e cammino velocemente verso la mia macchina. Una figura con la testa china cattura il mio sguardo, mi fermo, ricordandomi della serata con Asher. La serata che mi ha portato in clinica. Il mio stomaco brontola come per ricordarmi del dolore, mi palpo la parte inferiore del ventre e inspiro. La figura si allontana dalla moto per allacciarsi le scarpe da ginnastica, sorrido quando realizzo che è proprio Asher. Non faccio alcun tentativo di chiamarlo, se la moto è lì, allora Ben deve essere in agguato da qualche parte, pronto a saltarmi addosso di nuovo. Asher potrebbe essere un tesoro, ma oggi passerò oltre.

Asher mi nota proprio mentre riprendo a camminare verso la mia macchina, urla il mio nome e io impreco tra me e me. Mi giro lentamente per salutarlo, i miei occhi si lanciano verso la parte anteriore dell'edificio. Si apre e ne esce un volto sconosciuto, mi rilasso leggermente mentre Asher accorcia lo spazio tra noi. Trascorrerò solo pochi minuti con lui.

" Ehi, Tessa", dice Asher. I suoi occhi azzurri sono grandi, luminosi e innocenti, niente a che vedere con quelli di Ben e i suoi capelli sporgono in un pasticcio gelificato e appuntito che arruffo. Lui corruga la fronte e alza lo sguardo verso di me, io mi sforzo di sorridere, gli occhi vanno alla porta a intervalli. La punta del dito di Asher mi sfiora la guancia, mi mordo le labbra. "Chi ti ha fatto questo alla faccia?"