Capitolo 89 La madre del successore del gruppo Sullivan
Per un momento, la cameriera rimase in silenzio. Poi sbottò: "Era la signorina Bennet!" La cameriera si premette il viso tra le mani e si costrinse a singhiozzare ancora più forte. Poi volse il viso rigato di lacrime verso Victor e piagnucolò: "Ultimamente, ogni volta che salgo nella stanza della signorina Bennet, sento sempre una voce maschile. Esce così raramente che ho iniziato a preoccuparmi... Le ho solo chiesto se c'era qualcosa che non andava, ma ha iniziato a urlare contro di me. Non mi ha nemmeno dato la possibilità di parlare o spiegare. Mi ha accusato di essere ficcanaso e poi..."
Rachel sollevò un sopracciglio mentre ascoltava la storia assurda della cameriera. Ma doveva darle merito; la cameriera aveva dato una performance molto convincente. Se non avesse saputo che la cameriera stava mentendo, sarebbe stata incline a crederle.
Per non parlare del fatto che la cameriera in qualche modo si era sforzata di riuscire a singhiozzare in quel modo. Ciò la faceva sembrare ancora più patetica.
La cameriera si passò il palmo sulla guancia per cercare di asciugare un po' di lacrime finte, poi si strinse le mani davanti al corpo. "Quando la signorina Bennet è tornata a casa poco fa, le ho chiesto se aveva cenato. Sapevo che era stata fuori tutto il giorno e volevo solo assicurarmi che avesse mangiato qualcosa. Mi sono persino offerta di prepararle qualcosa da mangiare. Penso che la signorina Bennet abbia frainteso quello che stavo dicendo, perché mi ha dato uno schiaffo all'improvviso. Ha... Ha anche detto..."
Il volto cupo di Victor si contrasse per l'irritazione. "Cosa ha detto?" chiese freddamente.