Capitolo 64
SEBASTIAN. Sento il suo battito cardiaco cambiare e metto giù il file, mentre la preoccupazione mi attraversa.
“ Zaia?” Scendo dal letto, ignorando il dolore nel mio corpo e attraverso la stanza. Entro in bagno e la vedo lì in piedi con una minuscola camicia da notte… Sembra dannatamente bella, e mi fa impazzire, ma mi costringo ad alzare lo sguardo, individuando l'impronta sullo specchio appannato.
I miei occhi lampeggiano e mi guardo intorno allo specchio. Chi ha messo lì quella roba? "Come ci è arrivato?" chiede piano.
" Non sono stato io", dico, cercando di calmarla tentando di alleggerire la situazione. Ha passato tante cose ed è appesantita da così tante cose. Non voglio che questo la faccia solo agitare ancora di più. Le mie parole fanno il loro dovere, e lei inclina la testa e mi lancia un'occhiata.
" Certo, non sei stata tu. Hai le dita a salsiccia! Non c'è modo che tu possa aver disegnato una cosa del genere", dice, mentre la sua veste le scivola tra le dita. Cade a terra, ed è ovvio dal fatto che non si accorge di averla scossa.