Capitolo 38 n.38
Will guidò come un pazzo fino all'ospedale privato. Emma insistette perché andasse con loro. Conrad era così dolce con lei, e lei ci teneva a lui. Will non disse nulla, ma non le aveva impedito di andare con lui. Emma sedeva dietro con la testa di Conrad in grembo.
" Avremmo dovuto chiamare un'ambulanza", commentò Emma.
" Stai zitta", disse Will. Sapeva che aveva ragione, ma non stava pensando lucidamente. L'immagine di suo nonno svenuto sul pavimento era impressa nella sua mente. Il suo cuore batteva forte. Se fosse successo qualcosa a suo nonno, non sarebbe mai stato bene.
Il maggiordomo aveva chiamato in anticipo l'ospedale. Erano pronti a ricevere Conrad non appena Will fosse arrivato. Il personale dell'ospedale portò Conrad in sala operatoria e indirizzò Will ed Emma alla sala d'attesa. Emma si sistemò su una sedia di plastica dura della sala d'attesa. Will era silenzioso, ma non riusciva a smettere di muoversi. Si sedeva con la testa tra le mani mentre una delle sue gambe rimbalzava.
"Starà bene", borbottò tra sé. "Deve stare bene". Camminava avanti e indietro; i suoi occhi erano rossi per il pianto. Era nervoso e teso. Emma non sapeva come confortarlo. Non le aveva mai mostrato un'emozione del genere. Lei sedeva lì in silenzio, sperando che la sua presenza fosse sufficiente a dargli un po' di pace.