Capitolo 382 Palloncini neri e cuori neri
Lei
Nel momento in cui sono entrato nel mio ufficio per la prima volta dopo quel viaggio vorticoso, un'ondata di stanchezza mi ha travolto. Mi sono accasciato sulla sedia, fissando senza espressione la pila di scartoffie sulla mia scrivania. Ogni documento sembrava gridare la mia attenzione, ma la mia mente era altrove.
Italiano: Logan.
Il solo pensiero del suo nome mi fece sprofondare in un vortice di emozioni contrastanti. L'intensità degli ultimi giorni mi aveva lasciato emotivamente prosciugato, un groviglio confuso di desiderio e dubbio. Avevamo dormito insieme, sì, e io l'avevo respinto.
Ma non era solo lui. Era anche il mio lupo.