Capitolo 44
Ero sbalordito.
"Da quanto tempo lo progettavi?" chiesi, in soggezione per l'ambiente circostante. Si era impegnato molto, lo capivo.
Il ristorante era vuoto. L'interno era illuminato e mi mostrava un messaggio di auguri con le luci. I miei occhi bruciavano un po' per le lacrime che trattenevo.
"Un bel po'." Il suo pollice mi accarezzò il dorso del palmo. "Sei felice?" Annuii.
Sì, ero felice. Non pensavo di aver mai avuto bisogno di un grande gesto, ma alla fine ne avevo bisogno. Mi sentivo speciale e accudita. Importante. Si era preso il suo tempo per pianificare qualcosa di così grande solo per sorprendermi e rendermi felice per il mio compleanno.