Capitolo 136 Scatta una foto
Dopo aver appreso dalla sua precedente esperienza, Eileen tornò a casa prima delle otto. Andò anche in ospedale per farsi togliere i punti. La ferita stava guarendo, ma c'era ancora una cicatrice evidente. Si era formata una crosta e, finché non avesse esercitato troppa forza, non si sarebbe riaperta.
Nello studio della residenza Smith, aleggiava una pressione intangibile. Jasper era seduto alla scrivania, in attesa che la videoconferenza finisse. Solo allora sollevò lo sguardo sulla persona in piedi davanti a lui, vestita con un'uniforme scolastica indossata in modo scorretto. "Non sei tornato a casa in questi ultimi giorni. Cosa hai fatto fuori?"
" Cos'altro posso fare? Non lo sai già?" rispose Elm, le mani infilate nelle tasche, giocherellando con l'accendino all'interno, inclinando la testa.
Jasper si appoggiò allo schienale con calma. "Hai ragione. Tengo d'occhio ogni tua mossa. Ho delle persone che ti osservano, non perché rappresenti una minaccia per me, ma per assicurarmi che tu non mi crei problemi là fuori. Pensi che solo perché porti il cognome Smith, tu possa agire in modo sconsiderato? Oggi, in ufficio, ho ricevuto una denuncia dal dipartimento legale che ti accusa di bullismo e risse nel campus..."
Jasper tirò fuori i documenti dal tavolo e li gettò direttamente davanti a Elm. "Ultimamente sono stato impegnato con il lavoro e non sono riuscito a tenerti d'occhio. Pensavo che ti saresti comportato bene, ma invece mi hai sorpreso, eh?"