Capitolo 142 Sono una famiglia
"Tuffiamoci più a fondo in questa faccenda una volta tornati a casa", disse Gerard, con la voce ricca come cioccolato fuso. Le strinse delicatamente la spalla, un lampo di euforia gli brillava negli occhi.
Lilah riuscì ad annuire, mentre le emozioni danzavano nei suoi occhi come lucciole, troppo luminose e fugaci per poter essere nominate.
Al loro ritorno, Gerard non perse un secondo prima di attaccare Jerrold per la sua mossa di fuga. Jerrold, per una volta, era tutto orecchi; ogni tanto, il suo sguardo si posava su Lilah, un sorriso buffo che gli trasformava il viso.
Gerard, dopo quello che sembravano ore, concluse con un fermo: "Questo non può accadere di nuovo".
"Capito," ribatté Jerrold, precipitandosi ad avvolgere Lilah in un abbraccio da orso, con gli occhi illuminati da un milione di emozioni. Se Jerrold fosse stato un cane, la sua felicità sarebbe stata evidente in una coda che scodinzolava freneticamente.