Capitolo 237 Duecentotrentasette
Le lacrime scendevano dagli angoli degli occhi di Lucianne mentre la congregazione applaudiva quando Xandar giunse alla fine dei suoi voti nuziali. La maggior parte delle donne lo trovò così sentito che erano già tutte commosse. Persino Christian si asciugò le lacrime dagli occhi.
Dopo che il pollice di Xandar asciugò le lacrime della sua compagna sul suo viso, Lucianne si schiarì la gola e iniziò a recitare i suoi voti che avevano attraversato infinite bozze prima di questo giorno, "Xandar, quando ci siamo incontrati, ero così accecata dal mio passato che ho quasi rinunciato alla cosa migliore che mi era stata presentata. Hai sempre espresso quanto ti sentissi fortunata ad essere legata a me, ma dal modo in cui la vedo, sono stata io quella fortunata".
"Mi hai chiesto una possibilità, una possibilità di mostrarmi che sei diversa ma non sei solo diversa, cara t. Il modo in cui ami è fenomenale oltre ogni dire. Non so come fai, ma in qualche modo sai sempre cosa dire per farmi sentire... più di quello che ho sempre pensato di essere. Il tuo tocco calma le mie insicurezze; le tue parole e i tuoi baci sciolgono le mie paure e i miei dubbi; e la tua presenza mi assicura che sarò sempre al sicuro e sarò sempre amata in modi che una volta pensavo non mi fossero mai stati aperti".
Prese fiato per calmarsi prima di continuare, "Prometto di prestarti le mie orecchie ogni volta che avrai bisogno di qualcuno che ti ascolti o con cui parlare; di restare nel tuo abbraccio quando avrai bisogno di calmare qualsiasi agitazione o placare una tempesta; di essere al tuo fianco non importa quanto le cose diventino difficili o pericolose. Prometto di ricordarti sempre quanto bene stai già facendo come nostro Re, quanto è rivoluzionario il tuo regno e quanto straordinaria sarà la tua eredità. E so con ogni fibra del mio essere che sarai un padre straordinario."
Gli strinse delicatamente le mani mentre diceva, "Sei più di quello che pensi di te stesso, Alexandar. Mi avrai sempre come tua compagna e come tua Regina. Questa piccola fresia è tua, mia bestia indecente. Solo tua. E ti amo anch'io, mia acacia."