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Capitoli

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  2. Capitolo 2 2
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  24. Capitolo 24 24
  25. Capitolo 25 25
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Capitolo 222 222

Con l'arresto di Desmond, la Lucas Corporation fu dichiarata ufficialmente in bancarotta, i venti ululanti della sfortuna echeggiavano nei corridoi vuoti. L'impero un tempo prospero ora giaceva in rovina, vittima della sua stessa arroganza. Nessuno osava farsi avanti per dirigere o rilevare l'azienda, perché farlo significava attirare l'ira dell'onnipotente Morris Corporation, una forza con cui fare i conti nell'ombra.

Jacques, un uomo sfregiato dentro e fuori, sedeva sulla sua sedia a rotelle, la sua figura un tempo orgogliosa ora ridotta a un semplice fantasma di se stesso. I suoi occhi penetranti guizzavano con emozioni contrastanti mentre guardava le notizie sullo schermo televisivo tremolante. Non avrebbe mai immaginato che Erin, sua sorella, si sarebbe risvegliata dal suo stato comatoso. Era un miracolo che si fosse aggrappata alla vita per così tanto tempo, una testimonianza della sua resilienza. Ma anche mentre fissava la sua forma paralizzata, un ghigno malizioso gli contorse le labbra.

Il suo destino, pensò, era molto più crudele del rimanere nell'abbraccio del suo sonno comatoso. Ogni mattina che apriva gli occhi, si ricordava della crudele realtà che ora stava affrontando. Mentre questa consapevolezza si sedimentava, il cuore di Jacques si gonfiò di una soddisfazione nauseante, un piacere contorto derivato dalla sofferenza di sua sorella. Tornò nella sua stanza, in un angolo buio che nascondeva una fotografia incorniciata, un ricordo di un amore perduto. L'odio bruciava nei suoi occhi mentre atterravano sull'immagine, la sua voce era appena un sussurro. "Mamma, ti ho finalmente vendicato. Quella donna, trascorrerà il resto dei suoi giorni in paralisi, un destino peggiore della morte stessa. E lui, l'uomo che una volta amavi, non è altro che un guscio consumato dall'avidità. So che mi odieresti per quello che ho fatto, ma non me ne pento. La Lucas Corporation non significava nulla in confronto al tuo benessere." Un barlume di tristezza si insinuò nel suo tono. "Mamma, come te la cavi nell'aldilà?" Lui allungò la mano, la sua mano tremante accarezzò la fotografia, come se desiderasse ardentemente un legame con un amore ormai scomparso.

La donna nella cornice ricambiò il sorriso, i suoi occhi pieni di calore e tenerezza. Jacques avrebbe custodito per sempre il ricordo di lei, le parole che gli aveva detto prima di lasciare questo mondo. Sapeva che il suo tempo stava per finire, e tuttavia aveva voluto che lui continuasse a vivere, che portasse con sé il suo amore. All'epoca non capì cosa intendesse, fino al giorno in cui lei saltò giù da quell'edificio, la cui vita si estinse ai suoi piedi.

Le lacrime salirono agli occhi di Jacques, la sua vista si offuscava mentre faceva una promessa silenziosa. "Non preoccuparti, mamma. Continuerò a vivere, per onorare la tua memoria. Ma devi aspettarmi. Nella prossima vita, voglio essere di nuovo tuo figlio, e questa volta, ti proteggerò con tutto ciò che sono."

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