Capitolo 262
Un piccolo campanello suona nel vagone del treno, come sempre quando siamo a circa dieci minuti dalla nostra destinazione. La mia testa si gira quasi automaticamente verso Rafe e Jesse, che si voltano a loro volta verso di me. Annuiamo tutti, confermando che abbiamo capito che dovremmo prepararci per il nostro arrivo nella capitale, forse anche escogitare un piano o una storia su come sono arrivato qui, e perché, e così via.
Ma mentre guardo verso mio fratello, le braccia di Luca si stringono attorno a me e io lo guardo di nuovo. "Hai un secondo?" chiede, guardandomi con così tanta sincerità negli occhi che rimango un po' spiazzata.
"Certo," dico, annuendogli, e poi mi volto a guardare Rafe e Jesse, facendo loro sapere in silenzio che mi sto prendendo un minuto, prima di scivolare via dalle braccia di Luca e, prendendogli la mano, portarlo in un angolo tranquillo della carrozza. Lì ci sediamo su un minuscolo divanetto, così vicini che sono praticamente in grembo a lui.