Capitolo 63 Intervento divino
-Viola
Violet non sapeva per quanto tempo era rimasta seduta dentro la chiesa. Era sopraffatta da così tanta colpa e vergogna, e si sentiva irrimediabilmente distrutta. Anche se Dio non le stava dicendo niente in risposta, era bello poter piangere a dirotto. Così rimase lì per ore e ore fino a notte fonda.
Padre Dio, so di aver preso una decisione stupida. Pensavo di essere abbastanza forte per questo, ma con ogni notte che passa, la mia anima continua a scivolare via lentamente. Ho paura che quando avrò finito qui, non rimarrà più niente di me. Ho paura che lui mi farà a pezzi finché non rimarrà più niente se non il guscio di una persona che ero. Per favore, Dio, aiutami. Dammi un po' di forza. Dammi qualcosa.
E nel mezzo delle sue preghiere, come se Dio le stesse rispondendo, all'improvviso la porta della chiesa si spalancò. Violet tirò indietro la testa e vide un uomo in piedi sulla porta con una luce che emanava da dietro. Da dove lo stava guardando, sembrava quasi un angelo.
Ma non era un angelo.