capitolo-439
Danese
Samara è seduta in fondo alla sua cella mentre entro nei sotterranei. Le sue ginocchia sono strette al petto mentre cerca di nascondermi il viso.
"Ha smesso di piangere un po' di tempo fa." Mi dice Damien. È seduto su uno sgabello in fondo. "Ma è chiaro che si è spostata di nuovo a un certo punto. Altri segni di artigli." Indica la parte superiore della sua cella. "Quel bastardo è morto?"
Scuoto la testa: "È un po' più complicato".
Fermandomi fuori dalla sua cella, osservo i profondi segni di artigli. Erano tutti concentrati intorno alla parte superiore della sua cella. Quasi come se stesse cercando di scavare una via d'uscita. Avrà un lavoro duro, dentro il cemento ci sono altre sbarre. Non stavo lasciando scappare nessun altro. "Mio fratello è vivo, non è vero? Era qui e ora non c'è più." Sussurra anche se continua a tenere il viso coperto dalle braccia, come se stesse nascondendo qualcosa.