Capitolo 760 Quindi, quel tizio sono io?
Nel Giardino Reale.
Everett era sdraiato sul divano, immerso nella luce del sole che filtrava dalla finestra, gettando un bagliore sui suoi bei lineamenti. Aveva un'aria che era a dir poco maestosa.
Proprio in quel momento, stava chiudendo gli occhi, le sue folte ciglia gettavano ombre scure sulle palpebre inferiori, la pelle tinta di un blu stanco. Era evidente che non dormiva bene da un po'.
Il telefono appoggiato sul tavolino da caffè prese vita grazie alle vibrazioni.
Con una grazia innata in lui, sollevò il telefono.