Capitolo 436 Solo tu (2)
La voce di Leon tremava mentre pronunciava il suo giuramento, il suo cuore si struggeva a ogni parola. Tutto ciò che poteva fare ora era sperare che lei potesse sentirlo e sentire il suo amore anche nel suo silenzio più profondo.
"Sei sola da tre giorni", disse Leon, "La solitudine deve essere venuta a mangiarti. La solitudine non è buona. L'ho provata, quindi lo so. Tesoro, devi avere la tua giusta dose di solitudine nella vita".
Lui la guardò, ancora bella nonostante le ferite che la segnavano, e sussurrò dolcemente, la sua voce intrisa di nostalgia agrodolce. "Ti ricordi come ci siamo incontrati per la prima volta, Sia? Scommetto di no. Ma io sì. Ogni piccolo dettaglio è inciso nella mia mente come se fosse successo ieri. Grazie a Dio ho una memoria eidetica", disse, un debole sorriso che gli tirava le labbra.