Capitolo 30 n.30
Emma si svegliò la mattina dopo con la schiena dolorante e rigida e il cervello malconcio. C'era così tanto da fare. Doveva ancora spostare la sua roba dal dormitorio, far sapere alla scuola che stava lasciando i dormitori, andare a lezione e tornare a casa in tempo per assicurarsi che suo padre non fosse lasciato solo. Mentre preparava la colazione, la sua mente correva con i pensieri della sera prima. William Stewart era sempre nella sua mente in qualche modo. Le occupava i pensieri in un modo che non riusciva a sopportare, ma le portava uno strano senso di gioia. Non le piaceva davvero.
" Oh, fantastico, sto morendo di fame!" esclamò Anna mentre entrava in cucina. "Per favore, assicurati che non sia troppo unto. Sto badando alla mia linea." Emma alzò gli occhi al cielo.
" Questo non è per te", disse sopra lo sfrigolio della stufa. "È per mio padre".
" Cosa dovrei fare? Prepararmi la colazione?" strillò Anna. Emma spense il fornello e servì il cibo su un piatto. Lo caricò su un vassoio e si diresse verso la stanza del padre.
"Non mi interessa cosa fai. Morirai di fame per quanto mi riguarda", rispose Emma senza guardarla.