Capitolo 156 N.156
Era come se si muovesse sulla sabbia. Non si registrava nulla. Non scattava nulla. Non il metallo innaturale delle manette che si stringevano intorno ai suoi polsi. Non le voci arrabbiate degli ufficiali che gli leggevano i suoi diritti, o le mani rudi che lo spingevano e lo spingevano in una cella. Non quando le porte delle celle si richiusero con un forte, echeggiante clangore. Il capitano Whitlock cercò di fermare il modo in cui lo stavano maltrattando. Ma avevano perso uno dei loro. Un giovane uomo vivace e pieno di vita, all'inizio della sua carriera.
Un altro. Per colpa mia?
" Ricevo una telefonata. Devo chiamare Emma", disse, i suoi occhi non vedevano nulla.
" Fanculo!" gli sputò addosso un altro agente. "Fanculo la tua telefonata!" E poi gli diede un pugno in faccia. Will si mosse con il pugno ma non protestò né fece alcun suono. Non lo sentì. Avrei dato un pugno anche a me.
" Ehi!" Il capitano Whitlock allontanò l'ufficiale prima che potesse colpire di nuovo Will.